Una palla arancione e un nome che suona dolce
Hai mai visto in una fromagerie francese una sfera arancione, simile a un pallone da bowling in miniatura? Se sì, probabilmente ti sei trovato davanti alla Mimolette, un formaggio che già solo per l’aspetto ti fa pensare: “Ok, qui c’è qualcosa di diverso”.
E infatti diverso lo è, eccome. Perché la Mimolette non ha niente a che fare con i formaggi che solitamente associamo alla Francia – quelli bianchi e cremosi tipo Camembert, o quelli intensi e un po’ pungenti come il Roquefort. No, la Mimolette va per la sua strada: ha un colore vivace, una crosta rugosa e un gusto che cambia completamente a seconda di quanto viene stagionata.
In questo articolo ti racconto tutto quello che c’è da sapere su questo formaggio francese strano fuori, sorprendente dentro. Scoprirai da dove viene, come si fa, che sapore ha, come si mangia e – ovviamente – come abbinarlo al meglio. E alla fine, scommettiamo che ti verrà voglia di farci un assaggio?
Che cos’è la Mimolette? Una storia tra Francia e Olanda
Partiamo dal nome: Mimolette deriva da "mi-mou", cioè "mezzo morbido" in francese. Ma attenzione: la Mimolette non è sempre morbida, anzi! Dipende da quanto è stata stagionata.
La sua origine è curiosa: nel XVII secolo, durante le guerre commerciali con i Paesi Bassi, il re Luigi XIV decise di produrre un formaggio simile all’Edam olandese, per renderne inutile l’importazione. Nacque così la Mimolette, inizialmente chiamata anche "Boule de Lille", dal nome della città del nord della Francia dove veniva prodotta (e dove si produce ancora oggi).
Ma a differenza dell’Edam, la Mimolette viene colorata naturalmente con l’annatto, un colorante vegetale che le dona il suo tipico arancione brillante. E poi viene stagionata a lungo, fino a diventare molto dura e friabile, un po’ come il nostro Parmigiano.
Com’è fatta la Mimolette? E perché ha quella crosta così strana?
La Mimolette è un formaggio a latte vaccino, a pasta pressata non cotta. La forma è sferica, con un diametro di circa 20-25 cm. Quando la compri giovane, ha una pasta compatta e morbida, ma col passare dei mesi diventa sempre più dura, friabile e intensa nel sapore.
La cosa più strana (e affascinante) è la sua crosta: ruvida, grigia, a volte quasi lunare. Non è un difetto: è merito degli acari del formaggio (tranquillo, sono del tutto innocui), che vengono introdotti apposta durante la stagionatura per creare quella crosta particolare che favorisce la maturazione interna.
È proprio grazie a questo processo che la Mimolette acquisisce profumi di frutta secca, caramello, burro e un finale quasi speziato. Un’esplosione di gusto tutta da scoprire.
Che sapore ha la Mimolette? Dipende dall’età
Una delle cose più interessanti della Mimolette è che cambia completamente sapore e consistenza con la stagionatura. Esistono tre versioni principali:
Mimolette jeune (giovane) – stagionata 3 mesi
Ha una consistenza elastica, un sapore dolce e burroso, molto delicato. Perfetta per chi è alle prime armi con i formaggi francesi.
Mimolette demi-vieille (mezzana) – stagionata 6-12 mesi
Qui le cose iniziano a farsi serie: la pasta è più compatta, il sapore più marcato. Emergono note di nocciola, caramello, ma anche un pizzico di piccante.
Mimolette vieille o extra-vieille – stagionata fino a 24 mesi (o più)
Diventa dura, friabile, con cristalli croccanti di tirosina che ricordano certi formaggi stagionati italiani. Il gusto è intenso, con retrogusto lungo, quasi da meditazione.
Come si mangia la Mimolette? Più facile di quanto pensi
Anche se può sembrare un formaggio "difficile", la Mimolette è versatilissima in cucina. Ecco qualche modo per gustarla:
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In purezza, a cubetti o scaglie, magari con della frutta secca o una marmellata di cipolle
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Grattugiata o a scaglie su insalate, pasta o piatti gratinati (perfetta su un gratin dauphinois)
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Dentro a un panino, con pane rustico e una fetta di prosciutto cotto
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Come aperitivo, tagliata a cubetti, servita con un bicchiere di vino o una birra artigianale
Puoi usarla anche per fare una fonduta diversa dal solito, mescolandola ad altri formaggi più morbidi. Il colore arancione la rende scenografica anche nei piatti più semplici!
Con cosa si abbina la Mimolette?
Qui si apre un mondo. A seconda della stagionatura, puoi abbinarla a bevande diverse.
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Con la Mimolette giovane: ottima con una birra chiara, un sidro secco o un vino bianco fresco tipo Sauvignon Blanc.
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Con la Mimolette mezza stagionatura: va bene con un Chardonnay o un vino bianco più strutturato.
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Con la Mimolette extra-vieille: qui serve qualcosa con carattere. Un buon Bordeaux rosso, una birra ambrata, oppure – per i più curiosi – un Pineau des Charentes.
Perché provarla? Perché non è il solito formaggio francese
Se conosci già i “soliti noti” della Francia casearia, provare la Mimolette è un ottimo modo per uscire dal percorso turistico e scoprire una specialità più di nicchia, ma ricca di storia e di gusto.
In più, è facile da abbinare, ha un colore che mette allegria ed è perfetta anche per chi ama i sapori decisi ma non pungenti. E ti dirò: piace tantissimo anche ai bambini, proprio per quel gusto rotondo e quella consistenza che ricorda i formaggi a pasta dura italiani.
Un formaggio che sa farsi notare (ma con stile)
Dalla sua forma inconfondibile al sapore che cambia con l’età, la Mimolette è uno di quei prodotti che raccontano una storia: quella della tradizione francese, della voglia di fare le cose bene, e del piacere di stupire con semplicità.
Che tu la serva in un tagliere misto, dentro un panino o grattugiata sopra una pasta, il risultato è sempre lo stesso: un piccolo colpo di scena che lascia il segno.
E se vuoi provarla... diciamo solo che su La Francerie potresti trovare qualche sorpresa arancione ad aspettarti. 😉