Ma in Francia, come si mangia davvero?
Ok, partiamo da una verità: quando si dice “cucina francese” vengono subito in mente piatti elaborati, menù chilometrici e tavole imbandite. Ma poi uno si siede davvero a tavola in Francia e… parte il panico: “Aspetta, questa è l’entrée? Ma non è il piatto principale?”
E mentre tu cerchi di capire in che punto del pasto ti trovi, loro sorridono, rilassati, con un calice in mano e il piatto già vuoto.
La verità è che la struttura di un pasto tipico francese è diversa da quella a cui siamo abituati in Italia. Niente primo, secondo e contorno: lì si parla di entrée, plat, magari un pezzetto di formaggio e poi il dessert. E no, non è roba da ristorante stellato: anche nei pranzi in famiglia si segue più o meno questo schema.
In questo articolo ti porto dentro una tavola francese, ti spiego come si costruisce un pasto, quando arriva il formaggio, perché il pane c’è ma non si usa per spingere (eh sì), e anche se il piatto unico esiste davvero o è solo una leggenda da bistrot moderno.
1. L’Entrée: iniziare con il piede giusto
In Francia, l’entrée non è un antipasto nel senso italiano del termine. È una vera e propria portata, piccola ma pensata per aprire il pasto. Non serve per “stuzzicare”, ma per entrare nel ritmo giusto.
Cosa può essere un’entrée? Ecco qualche esempio:
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Un’insalata con noci e formaggio di capra
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Una terrina di campagna con cetriolini e pane
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Un œuf mayo (uovo sodo con maionese: sembra semplice, ma è un’istituzione)
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Una zuppa leggera, magari una vellutata di verdure di stagione
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Frutti di mare (nelle zone costiere, sono molto comuni anche nei pranzi semplici)
L’entrée è spesso servita fredda o tiepida, ed è quasi sempre salata. Ed è anche il momento in cui spesso si beve il primo bicchiere di vino (bianco o rosé).
2. Il Plat Principal: il centro del pranzo
Dopo l’entrée, arriva il cuore del pasto: il piatto principale, che può essere un piatto di carne, di pesce o anche vegetariano. A differenza dell’Italia, non c’è distinzione netta tra primo e secondo: il plat è unico, spesso accompagnato da un contorno.
Qualche esempio concreto:
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Coq au vin (pollo al vino rosso) con purè (che cos'è il coq au vin)
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Boeuf bourguignon, uno stufato di manzo al vino (che cos'è il Boeuf Bourguignon?)
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Quiche lorraine accompagnata da insalata verde (leggi la ricetta qui)
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Filetto di pesce con riso pilaf
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Galette bretonne, crepe salata di grano saraceno ripiena
Il plat può essere più o meno “importante” a seconda dell’occasione. In una cena della domenica sarà più elaborato, durante la settimana magari più semplice.
E qui spesso si apre il dibattito: e il piatto unico? Esiste in Francia?
Sì, eccome. Soprattutto a pranzo, nelle famiglie o nei bistrot, il piatto unico è una cosa normalissima. Una quiche con insalata, una galette completa, una terrina con verdure. Pratico, buono, e comunque curato.
3. Il Formaggio: sempre dopo, mai prima
Ecco una cosa che per noi italiani è strana: il formaggio in Francia non si mangia all’inizio. Anzi, viene servito dopo il piatto principale, come una mini-portata di passaggio tra il piatto salato e il dessert.
Di solito non è un vassoio infinito, ma due o tre tipi di formaggio, serviti con pane (rigorosamente senza grissini né cracker). Spesso trovi:
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Brie o Camembert
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Formaggi di capra
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Un erborinato tipo Roquefort
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O un formaggio locale, se sei fuori casa
È un momento un po’ rilassato, in cui si chiacchiera e si finisce il bicchiere. Non è obbligatorio, ma se sei ospite a casa di qualcuno... preparati: non hai ancora finito di mangiare.
4. Il Dessert: il dolce finale (ma senza esagerare)
Arriviamo al dessert. Che, attenzione, non è sempre un dolce da pasticceria. Spesso è semplicemente un frutto, uno yogurt o una mousse al cioccolato fatta in casa.
Ma nei pranzi più curati – o in ristorante – puoi trovare:
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Crème brûlée
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Tarte tatin (torta di mele rovesciata) (leggi la ricetta qui)
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Île flottante (meringa galleggiante su crema inglese)
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Clafoutis alle ciliegie
Non è insolito trovare anche formaggi e dessert insieme nel menù: sta a te scegliere uno, l’altro... o entrambi. Dipende dalla fame e dalla compagnia.
5. E il pane? Sempre presente (ma con regole tutte sue)
In Francia, il pane c’è sempre. Il più comune è ovviamente la baguette, ma si trovano anche pani rustici, ai cereali, integrali. E viene spesso servito senza piattino: lo appoggi direttamente sulla tovaglia. Così come lo tagli con le mani direttamente a tavola in famiglia. Fa parte del gioco.
6. L’aperitivo e il caffè: prima e dopo
La struttura base del pasto è quella che abbiamo visto. Ma se vuoi un’esperienza completa, ecco due momenti da non sottovalutare:
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L’apéritif: prima del pasto, con un bicchiere di vino, sidro o Pineau des Charentes e qualche stuzzichino. In Francia non si improvvisa: è quasi sacro.
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Il caffè: arriva alla fine, dopo il dessert, quasi sempre in formato espresso (anche se un po’ meno ristretto del nostro).
E se sei al ristorante, attenzione: non aspettarti l’amaro offerto dalla casa. Quello, in Francia, non si usa.
Più che un pasto, un piccolo rito quotidiano
Il modo di mangiare dei francesi non è più complicato del nostro, è solo diverso. Ha un ritmo tutto suo, fatto di piccoli momenti, di portate che si susseguono con calma, di piacere per la tavola che va oltre il semplice “nutrirsi”.
Mangiare alla francese significa prendersi il tempo, gustare, parlare, assaporare. E anche se non tutti i giorni si possono fare quattro portate, sapere come funziona ti aiuta a capire meglio come vengono pensati certi piatti, come si servono e con cosa si accompagnano.
E poi, diciamolo: se hai voglia di una terrina come entrée, una quiche come piatto unico, un pezzetto di formaggio e una mousse al cioccolato per finire, perché no? Ti stai già godendo il pasto alla francese… senza muoverti da casa.