Un paté, mille storie (e una sola origine)
Chi dice Francia, dice formaggi, baguette, croissant... e paté. Ma dentro questo mondo, c’è un piccolo universo a sé: quello del paté basque, o paté basco come lo chiameremmo noi.
Un nome semplice, forse poco conosciuto in Italia, ma dietro cui si nasconde un pezzo importante della tradizione gastronomica del Sud-Ovest francese, e in particolare dei Paesi Baschi francesi. Un prodotto che nasce da una cucina rustica, di territorio, fatta con ingredienti veri e con la voglia di portare in tavola qualcosa di saporito, soddisfacente, e, diciamolo, irresistibile.
In questo articolo vediamo cos’è davvero il paté basco, come si fa, che sapore ha, come si mangia, e perché merita un posto nel tuo tagliere, anche se non sei mai stato nei Paesi Baschi.
Cos’è il paté basco? Una specialità di terra con sapore pieno
Cominciamo con la definizione più semplice: il paté basco è una terrina di carne di maiale, tipicamente insaporita con il peperoncino d’Espelette, aglio, erbe e spezie.
Sì, è un paté. Ma no, non è come tutti gli altri.
Quello basco ha una granulometria più rustica, un colore più vivo, e soprattutto un profumo e un gusto più decisi, grazie all’uso del peperoncino locale (che, attenzione, non è piccante in modo esagerato, ma aromatico e avvolgente).
È un prodotto che si serve freddo, si spalma su pane tostato o si taglia a fettine, si accompagna con dei cornichons (cetriolini), senape dolce, confetture salate, o semplicemente con un bicchiere di vino rosso della zona. E il bello è che non ha bisogno di tante cerimonie: si apre, si affetta o si spalma, e si mangia. Fine.
Un prodotto di tradizione contadina (e con radici profonde)
Il paté basco nasce in un territorio dove la cucina si è sempre basata su ciò che offre la terra: maiale, spezie locali, ortaggi, erbe aromatiche. È un piatto che ha origini umili ma saporite, come molte delle migliori cose da mangiare.
Nelle famiglie basche, il paté veniva (e viene ancora) preparato in casa, spesso con carne di maiale allevato localmente, tagliata a coltello o macinata, con aggiunta di fegato e spezie, e poi cotta lentamente in terrine di terracotta.
L’aggiunta che lo rende unico? Il piment d’Espelette, un peperoncino coltivato nei Paesi Baschi francesi, che ha una leggera piccantezza e un profumo affumicato-fruttato che lo rende perfetto per bilanciare il gusto pieno del maiale.
Com’è fatto un buon paté basco? Ingredienti semplici, ma veri
Ecco cosa trovi, di solito, in un buon paté basco artigianale:
-
Carne di maiale (spalla, pancetta o collo)
-
Fegato di maiale (in percentuali variabili, ma spesso intorno al 20-30%)
-
Sale e pepe
-
Aglio
-
Peperoncino d’Espelette AOP
-
Erbe aromatiche (timo, alloro...)
-
Talvolta un goccio di Armagnac o vino rosso, per dare profondità
L’impasto viene mescolato, messo in terrina, cotto al forno a bassa temperatura per diverse ore, e poi lasciato raffreddare lentamente. Il risultato è un prodotto compatto ma spalmabile, con una consistenza piacevole e un gusto pieno ma non aggressivo.
Come si mangia il paté basco?
Questa è la parte più bella, perché le possibilità sono tante – e tutte facili.
Su una fetta di pane croccante
La modalità più semplice e immediata: apri il barattolo o affetti la terrina, prendi una fetta di pane rustico o una baguette tostato… e spalmi. Perfetto per un antipasto, per un aperitivo, o anche per uno spuntino a metà giornata.
Con un bicchiere di vino rosso
Un Côtes du Roussillon, un Irouléguy o un Madiran sono perfetti: rossi strutturati, ma non pesanti. Il paté ha bisogno di qualcosa che lo accompagni, non che lo sovrasti.
In un tagliere da picnic
Il paté basco è perfetto per i picnic. Non ha bisogno di frigo per qualche ora, si spalma facilmente, e dà subito quel tocco in più al tagliere. Aggiungi cetriolini, un po’ di formaggio, magari qualche biscotto salato al formaggio... e sei in Francia anche sotto l’ombrellone.
Come entrée estiva
Se vuoi stupire gli ospiti, prepara un piatto con una fetta di paté basco, un’insalatina croccante, qualche cipolla caramellata o una marmellata di fichi. Un modo semplice per aprire una cena con un sapore nuovo ma non complicato.
Paté basco vs altri paté: cosa lo rende speciale?
-
Ha una texture più rustica: non è una mousse, ma qualcosa di “vero”, di concreto, che si sente sotto i denti.
-
Ha una nota piccante unica, che viene dal piment d’Espelette, e che non trovi in altri paté più neutri.
-
È più aromatico, grazie alle erbe e, in alcuni casi, all’uso di alcolici locali (ma in modo molto discreto).
-
Non è un prodotto da chef, ma un prodotto di casa, che racconta il territorio senza pretese.
Perché regalarlo o portarlo in tavola?
Il paté basco è:
-
perfetto per chi ama i sapori pieni, ma non forti
-
comodo da portare in viaggio, in gita, in ufficio
-
originale, ma facile da capire anche per chi non conosce la cucina francese
-
un prodotto che fa scena, ma non è complicato
-
ottimo anche fuori stagione, perché è buono sia in estate che in inverno
E soprattutto, è una di quelle cose che quando le apri... finiscono in un attimo.
Un piccolo vasetto che sa di Sud-Ovest
Il paté basco è una di quelle specialità che non fanno rumore, ma lasciano il segno. Non ha bisogno di spiegazioni complesse, non pretende di essere altro che ciò che è: un concentrato di sapore, tradizione e semplicità.
Che tu lo metta su una tartina, in un panino da picnic, o lo serva a cena con un po’ di formaggio, porta con sé il profumo del Sud-Ovest francese, la passione dei produttori locali e il piacere di condividere qualcosa di buono. Anche se non sei mai stato nei Paesi Baschi, puoi iniziare da lì. Dal gusto. Dal primo boccone.