Cosa portare a casa da un viaggio gastronomico in Francia

Cosa portare a casa da un viaggio gastronomico in Francia

Quando il bagaglio è mezzo pieno di sapori

Succede sempre. Parti per la Francia con una valigia leggera, magari pensando “questa volta viaggio comodo”. Ma poi, dopo due giorni tra mercati, botteghe, cantine, formaggi e baguette croccanti, ti ritrovi con lo zaino pieno e lo sguardo vagamente preoccupato verso il check-in.

Perché diciamocelo: resistere alle tentazioni gastronomiche francesi è difficile, anzi, inutile provarci. La verità è che quando ti innamori di un gusto, vuoi portartelo a casa. E se hai fatto un giro gastronomico in Francia (anche solo un weekend a Lione o una settimana in Provenza) è normale voler imbottire la valigia di tutto.

Ma cosa ha davvero senso portare a casa? Cosa resiste al viaggio, si conserva bene e, soprattutto, continua a raccontarti quel viaggio anche una volta tornato?

Ecco un elenco ragionato (e appassionato) di prodotti gastronomici francesi da mettere in valigia o da ordinare appena rientrati, con un occhio alla qualità e l’altro al buon senso.

1. Formaggi sì, ma con testa

Partiamo subito con la domanda da un milione di euro: posso portare i formaggi?
La risposta è: dipende. I formaggi francesi sono una meraviglia, ma non tutti sopravvivono a un viaggio.

Quelli più “complicati”:

  • Brie di Meaux

  • Camembert de Normandie crudo

  • Epoisses (amato, ma... potente)

Quelli più “furbi” da portare:

  • Comté (stagionato, regge bene anche 24-48h fuori frigo)

  • Mimolette (dura, ottima anche grattugiata)

  • Chèvre sec (caprini stagionati piccoli, spesso venduti sottovuoto)

Trucchetto: nei mercati o nelle fromagerie ti fanno sottovuoto in pochi minuti. E così risolvi gran parte dei problemi. Poi basta un contenitore rigido, un posto fresco in valigia e via.

2. Senape, mostarde e condimenti che ti cambiano i piatti

In Francia, la senape non è solo un condimento per l’hot dog. È una piccola religione gastronomica. E vale davvero la pena portarne un vasetto a casa.

Tra le migliori:

Sono perfette per insalate, panini, carni bianche, ma anche per dare carattere a una vinaigrette. Si conservano a lungo, non pesano troppo, e sono un regalo geniale per chi ama cucinare (o per te, che magari non cucini, ma ti piace condire bene).

3. Biscotti bretoni, sablés e dolcetti secchi

Non puoi andare in Bretagna (o anche solo in una buona épicerie) senza tornare con almeno una scatola di biscotti al burro.

I classici:

  • Sablés bretoni: friabili, burrosi, perfetti con il caffè o il tè freddo

  • Palets: più spessi, più “mordibili”

  • Confezioni vintage: spesso vengono venduti in scatolette di latta illustrate, che poi riutilizzi come vuoi

Sono ideali da portare a casa perché non si rovinano, sono facili da trasportare, e... uno tira l’altro. Occhio a non finirli prima di arrivare a casa.

4. Pain d’épices: non solo a Natale

Se l’hai trovato buono in Francia, sappi che il pain d’épices si può mangiare tutto l’anno, soprattutto se usato in modo intelligente.

Non è un panettone, né un biscotto: è un pane dolce e speziato al miele, perfetto:

  • con foie gras (ok, magari non ad agosto, ma ci sta)

  • con formaggi freschi

  • come base per tartine salate

  • tagliato a cubetti in una coppa di yogurt e frutta

È un prodotto che si conserva a lungo, spesso venduto in confezioni già sigillate o a tranci. Ottimo da regalare o da tenere per una cena “con un tocco francese”.

5. Terrine e paté: il ritorno dell’antipasto felice

Non tutti sanno che in Francia le terrine sono una piccola forma d’arte quotidiana. Ogni regione ha la sua, e ogni mercato ne propone almeno cinque diverse. Ma quali portare?

Perfette da viaggio:

  • Terrina di campagna: base di maiale, rustica, sempre buona

  • Terrina al piment d’Espelette: per chi ama i gusti decisi

  • Terrina di anatra o di oca: un po’ più eleganti (ops! diciamo “festose”)

  • Paté basco: rustico, profumato, irresistibile

Tutti questi prodotti sono spesso venduti in barattolo, con etichette artigianali, perfetti da aprire a casa su una fetta di pane e con un cetriolino a lato.

6. Vino: sì, ma con criterio

Se hai la macchina, largo al vino. Ma se viaggi in treno o in aereo, meglio scegliere una o due bottiglie davvero speciali, che non trovi facilmente in Italia.

Cosa cercare:

  • Un rosé di Provenza, fresco e versatile

  • Un Pinot Noir della Loira: leggero ma interessante

  • Un Pineau des Charentes: per chi ama aperitivi alternativi

  • Un Crémant d’Alsace: bollicina fine, ottima alternativa allo Champagne

Non serve comprare casse intere: meglio poco ma buono, magari di un piccolo produttore che ti ha colpito durante la degustazione.

7. Confiture e gelatine di frutta (da usare anche salate)

Se trovi in Francia una buona confettura artigianale, portala a casa. Non è solo per la colazione: alcune versioni sono perfette da abbinare a formaggi, paté o carni bianche.

Consigliate:

  • Fichi e noci: perfetta con formaggi a pasta molle

  • Cipolla dolce o scalogno caramellato

  • Gelée di vino o di sidro

Sono prodotti che durano mesi e che, aperti, trasformano anche un semplice piatto di formaggio in qualcosa da ricordare.

8. Tè, tisane e aromi secchi

Non saranno il primo pensiero, ma i tè e le tisane francesi sono sorprendenti. Spesso fatti con erbe locali, fiori, spezie delicate. Ottimi:

  • in infusione calda

  • oppure per fare tè freddo aromatizzato in casa

Valgono anche le erbe di Provenza, il bouquet garni già pronto, o il timo limonato. Piccoli regali con grande resa.

Viaggiare leggeri, ma tornare pieni (di sapore)

Portare a casa qualcosa da un viaggio in Francia non è solo questione di souvenir, ma di memoria gustativa. Ogni volta che aprirai quel vasetto di senape, taglierai una fetta di pain d’épices o stapperai un rosé, rivivrai un pezzetto del tuo viaggio.

E se proprio hai dimenticato qualcosa, sappi che molti di questi prodotti sono disponibili anche online, su siti come (ehm... lo diciamo?) La Francerie. Ma il bello resta quello: scegliere con cura, assaggiare con curiosità, e ricordarsi che la Francia vera passa spesso prima dal palato, e solo dopo dalla valigia.

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