la Francia a cubetti (o spalmata sul pane)
Allora, ammettiamolo: noi italiani siamo gelosissimi dei nostri formaggi. Parmigiano, gorgonzola, pecorino, mozzarella... è roba nostra, e ci teniamo. Ma proprio perché siamo grandi amanti del formaggio, ci piace anche esplorare e scoprire cose nuove, purché siano buone. E in questo i francesi non sono secondi a nessuno.
In effetti, la Francia è considerata la patria del formaggio. Non a caso, si dice spesso che esista un formaggio francese per ogni giorno dell’anno (anzi, secondo alcune fonti ce ne sono più di 1.200 tipi diversi!). E molti di questi, negli ultimi anni, hanno conquistato anche il cuore – e il palato – degli italiani.
Ma quali sono i formaggi francesi più amati in Italia? Quali troviamo sempre più spesso nei negozi specializzati, nei taglieri dei ristoranti o sulle tavole di chi ha voglia di qualcosa di diverso? Vediamolo insieme, fonte alla mano.
1. Camembert de Normandie: il più conosciuto (e copiato)
Quando pensi a un formaggio francese, probabilmente il primo che ti viene in mente è lui: il Camembert. In Italia è diventato praticamente di casa, tanto che si trova in moltissimi supermercati, anche se non sempre nella sua versione originale.
Perché sì, esiste una bella differenza tra un generico “camembert” industriale e il Camembert de Normandie AOP, quello vero, fatto con latte crudo e stagionato in modo tradizionale. Ha una crosta fiorita bianca, una pasta morbida e cremosa e un profumo che non passa inosservato.
Perché ci piace? Perché è versatile, buono caldo e filante oppure freddo con una baguette, perfetto in un panino o su un tagliere. Un po’ come il brie, ma con più carattere.
2. Brie de Meaux: il cugino elegante (ops, deciso!)
Il Brie è l’altro crosta fiorita amatissimo anche in Italia. Ma attenzione: qui parliamo del Brie de Meaux AOP, quello tradizionale, morbido al centro e con un sapore che va dal dolce al leggermente nocciolato, a seconda della stagionatura.
Il Brie è il formaggio perfetto per iniziare ad amare i formaggi francesi: non è troppo forte, è facilissimo da abbinare (pane, noci, marmellata di fichi... e sei a posto) e ha una consistenza cremosa che conquista tutti.
Si trova ormai anche nei banchi gastronomia italiani, spesso accanto a prodotti locali. E questo la dice lunga.
3. Roquefort: il blu che convince anche chi non ama il blu
Parliamo ora di un formaggio erborinato: il Roquefort AOP. Fatto con latte di pecora e stagionato in grotte naturali, è uno dei formaggi francesi più esportati nel mondo. E anche in Italia, nel suo piccolo, sta guadagnando sempre più fan, soprattutto tra chi ama i sapori forti.
Cosa lo rende diverso dal gorgonzola? È più asciutto, più intenso, e ha quella caratteristica piccantezza naturale che lo rende perfetto su pane tostato, ma anche in cucina: sciolto nella panna per condire una pasta corta, o sbriciolato su un’insalata con noci e pere.
Insomma, può non piacere a tutti, ma chi lo ama... lo ama davvero.
4. Comté: il francese che sa di casa
Il Comté AOP è uno dei formaggi più apprezzati in Francia, e pian piano sta conquistando anche noi italiani. Si tratta di un formaggio a pasta cotta prodotto nella zona del Giura, fatto con latte crudo di vacca e stagionato dai 4 mesi fino anche a 18 o più.
La sua particolarità? È morbido ma compatto, dolce ma con note tostate, e cambia gusto a seconda della stagionatura. Piace perché non è invadente, ma allo stesso tempo ha personalità.
In Italia si trova spesso nei negozi gourmet o nei mercati del formaggio, ed è perfetto sia da solo che in fonduta o per una quiche salata. Semplice, buono, concreto. E per molti italiani... amore a primo morso.
5. Chèvre: il formaggio di capra che ha fatto pace con l’Italia
Diciamolo: per anni il formaggio di capra è stato guardato con sospetto in molte cucine italiane. Troppo forte, troppo acido, troppo... capra. Ma poi è arrivato il chèvre francese, e ha messo d’accordo tutti.
Parliamo di quei piccoli dischi di formaggio di capra, spesso con crosta fiorita, a volte con erbe o pepe. Il più noto è forse il Crottin de Chavignol, AOP anche lui, ma ce ne sono tante varianti regionali.
Perché ci piace? Perché è cremoso, fresco, con quel tocco acidulo che non stufa mai. Buono da solo, ottimo gratinato sul pane e perfetto nelle insalate.
In Italia si trova sempre più spesso, anche in ristoranti e bistrot moderni che vogliono proporre qualcosa di diverso. E la verità è che... funziona.
Perché questi formaggi piacciono agli italiani?
Il motivo è semplice: sono buoni. Ma non solo. Hanno:
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carattere (senza essere estremi),
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versatilità (in cucina o sul pane),
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e soprattutto quella cosa che piace tanto anche a noi italiani: una tradizione solida alle spalle.
In più, negli ultimi anni si trovano sempre più facilmente. Anche grazie a piccole botteghe online (ehm... tipo quella dove stai leggendo adesso), che selezionano i migliori produttori e li portano direttamente a casa tua.
Come portarli in tavola? Idee per goderseli al meglio
Facciamo una piccola pausa pratica. Se vuoi provare uno di questi formaggi, ecco qualche idea semplice per iniziare:
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Tagliere misto: con 3-4 formaggi (magari Camembert, Comté, Roquefort e un chèvre), pane rustico, qualche noce, un po’ di frutta. Et voilà.
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Formaggio + vino: ogni formaggio ha il suo abbinamento perfetto. Camembert con Pinot Noir, Comté con Chardonnay, Roquefort con un vino dolce tipo Sauternes.
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In cucina: prova il Brie nella quiche, il Roquefort su una pasta cremosa, il chèvre su una tartina con miele.
Pochi ingredienti, tanta soddisfazione.
Formaggi francesi, benvenuti nel frigo degli italiani
L’idea che “in Italia abbiamo i formaggi migliori del mondo” resta, e probabilmente è anche vera. Ma niente vieta di amare anche quelli degli altri, soprattutto se sono fatti bene, hanno una storia da raccontare e... stanno così bene su una fetta di pane.
I formaggi francesi più amati in Italia sono quelli che sanno farsi voler bene: un po’ diversi dai nostri, ma non troppo. Hanno gusto, identità e, diciamolo, sono proprio buoni.
Se ancora non li conosci, magari è arrivato il momento di provarli. Tanto lo sai: un formaggio tira l’altro.
Dati tratti da: [Qualivita - Atlante Qualivita 2022, sezione formaggi DOP e IGP francesi esportati in Italia] e integrazioni da [FranceAgriMer – Rapport d’activité Fromages 2023].